Why we broke up - Daniel Handler

Why We Broke Up - Daniel Handler, Maira Kalman

Perché ci siamo lasciati è un romanzo che mi ha deluso. Le premesse per una storia originale e interessante c’erano tutte, ma la narrazione lenta e poco coinvolgente mi ha portato più volte a pensare di mollare il libro senza finirlo. Alla fine l’ho letto tutto, unicamente perché volevo sapere per quale cavolo di motivo Ed e Min si fossero lasciati. Motivo, per altro, prevedibilissimo.

La storia narrata in Perché ci siamo lasciati comincia dalla fine: la relazione tra Ed e Min si è conclusa e la ragazza decide di mettere definitivamente la parola fine alla faccenda riponendo in una scatola tutto ciò che ha raccolto durante il loro rapporto e che le ricorda Ed per poi consegnargliela. Troviamo un po’ di tutto, tappi di birra, rullini, biglietti del cinema, una zuccheriera… Ogni oggetto ci viene mostrato dalle illustrazioni di Maira Kalman che introducono ogni nuovo capitolo. Ci vengono descritti diversi episodi della relazione tra i due ragazzi sino al finale che, finalmente, ci spiega perché si sono lasciati.

Le cose che mi hanno fatto storcere il naso in questo romanzo sono molte, devo ammetterlo.

Innanzitutto Min, la protagonista: non sono riuscita a capirla, né a entrare in alcun modo in empatia con lei. Ho trovato alcuni suoi atteggiamenti sciocchi, inspiegabili e non sono riuscita in alcun modo a farmela piacere. Capite bene che, essendo tutta la storia narrata dal suo punto di vista, questo è un problema decisamente non da poco. Ed se possibile è anche peggio: rappresenta un’infinità di cose che mi infastidiscono ed è, secondo me, a dir poco stereotipato. Il tipico sportivo da telefilm americano, per capirci. E palesemente nella loro relazione c’è qualcosa che non va, ma Mindy doveva avere veramente delle grosse fette di prosciutto sugli occhi per non accorgersene. Che poi sono stati insieme a malapena tre mesi. TRE MESI.

Il ritmo della narrazione è incredibilmente lento, non succede molto di eclatante o emozionante, mi sono ritrovata ad andare avanti nella lettura per inerzia, con un’immensa voglia di saltare le pagine e, già che c’ero, prendere a schiaffi Min per farla rinvenire.

Un’altra cosa che mi ha infastidito sono state le continue citazioni cinematografiche presenti nel romanzo. Ogni cosa che succede viene da Min paragonata alla scena di un film, molti dialoghi le fanno venire in mente le battute di un certo film. E basta! Non essendo molto ferrata in materia, inizialmente ho pensato che comunque non riuscissi a cogliere le citazioni per ignoranza mia e null’altro. Poi parlando con Girasonia è uscito fuori che in realtà l’autore si è inventato tutti i film citati. Ecco, questa cosa mi ha fatto arrabbiare ancora di più. Pur non gradendolo, avrei potuto riconoscere all’autore la gran cultura cinematografica: e invece no! È tutto inventato! Le scene dei film, i titoli, le battute, cascano così a fagiolo perché se li è inventati.

In definitiva, un romanzo con uno spunto e una struttura piuttosto innovativi la cui realizzazione però non mi ha soddisfatto. Per sentire una campana completamente diversa (tenete comunque presente che non sono una fan dei romanzi puramente romance, anche se ogni tanto ci provo), non perdetevi la recensione di Girasonia, che invece ha adorato il romanzo.