The Unbecoming of Mara Dyer
3,5Chi è Mara Dyer? In realtà, nonostante abbia già letto il romanzo, non lo so neppure io.Mara è una ragazza che ha vissuto un’esperienza incredibilmente traumatica, un terribile incidente cui è sopravvissuta per miracolo ma in cui hanno perso la vita persone a lei care. Incubi e allucinazioni la perseguitano e cambiare città sembra all’apparenza una buona idea. La nuova scuola di Mara non è esattamente un luogo ospitale e i suoi primi “incontri” lasciano decisamente a desiderare: come se non bastasse, le allucinazioni non migliorano, anzi. Cose strane cominciano ad accadere attorno a lei, ma sarà realtà o immaginazione. Cosa sta realmente succedendo a Mara? Cosa si nasconde nella sua testa?Devo dire che volevo leggere questo romanzo da tempo e in definitiva l’ho trovato carino ma non esplosivo come avevo immaginato leggendo alcune recensioni inglesi. Ci sono alcuni punti sicuramente entusiasmanti ma personalmente ho detestato una delle scelte narrative dell’autrice e quindi il mio giudizio è notevolmente calato.Possiamo dividere secondo il mio gradimento il romanzo in due metà: la prima parte è secondo me fenomenale. L’autrice ci presenta il personaggio di Mara e crea un clima molto particolare, caratterizzato dall’ambiguità : quello che Mara sta vivendo è la realtà? Oppure accade tutto nella sua testa? Cosa è realmente successo la notte dell’incidente? In realtà sono tutte solo allucinazioni? O magari Mara soffre di sdoppiamenti di personalità e amnesie? Ho adorato questa continua suspence, la presenza di un narratore inaffidabile, cui non sappiamo se credere oppure no. Poi entra in scena Noah Shaw, il “bello e maledetto” tipico di questi romanzi per ragazzi, ma comunque la cosa non mi ha disturbato più di tanto, perché comunque il suo personaggio è ben costruito e diversi scambi di battute sono arguti e divertenti. Quando però finalmente l’autrice ci spiega un po’ di cose nella seconda metà, svelandoci delle cose su Mara, il mio indice di gradimento è sceso rapidamente verso il basso. Non ho apprezzato per nulla la svolta che la Hodkin ha voluto dare al romanzo, omologandolo così a molti altri romanzi usciti recentemente. Non posso sbilanciarmi più di tanto perché non voglio farvi uno spoiler enorme ma chi ha letto il romanzo penso riuscirà a capire a cosa alludo.Il colpo di scena delle ultimissime righe è stato invece una sorpresa gradita, anche se per l’ennesima volta ci ritroviamo di fronte a un cliffhanger.�In definitiva, Chi è Mara Dyer è un romanzo che mi ha lasciato combattuta, divisa: la storia è scritta e raccontata molto bene, con la giusta dose di suspense e ambiguità; i personaggi sono tratteggiati abilmente, non scontati, ma il finale (con l’eccezione del colpo di scena delle ultimissime righe) mi ha deluso. Sicuramente leggerò anche il prossimo volume della saga, con la speranza che la Hodkin riesca in un qualche modo a rendere originale una tematica già molto usata negli YA e di gran moda di recente, e anche per capire come svilupperà la storia in relazione a una delle ultime rivelazioni del finale.