Messenger (Readers Circle)

Messenger - Lois Lowry Il Messaggero di Lois Lowry rappresenta il volume di collegamento tra Il donatore e La rivincita: se leggendo i primi due romanzi avevo pensato che i libri costituenti la saga fossero accumunati unicamente dal tema distopico, leggendo quest’ultimo mi sono dovuta ricredere.Old_ForestNe Il messaggero tornano infatti alcuni personaggi conosciuti in precedenza di cui temevamo di aver perso le tracce. Come dimenticarsi di Matty, la Belva tra le Belve, e del suo cagnolino Ramino? Matty ora è cresciuto e vive in un nuovo villaggio, separato dal precedente da una grande e inquietante foresta in cui accadono cose strane e che quindi non tutti possono attraversare. Matty è il messaggero del villaggio, l’unico che può entrare nella foresta continuamente senza subire conseguenze; conosce tutti i sentieri e la collocazione dei villaggi vicini e quindi viene spesso inviato come ambasciatore. Matty vive con il vecchio cieco, il padre di Kira, e ha un’esistenza piuttosto felice: contrariamente al luogo in cui abitava prima, nel nuovo villaggio le persone sono cordiali e altruiste. Accolgo ogni straniero proveniente dall’altra parte della foresta e non denigrano coloro che sono diversi: le cose però stanno cominciando a cambiare, per la prima volta la crudeltà fa capolino nel villaggio e il tutto sembra essere riconducibile al Mercato del Baratto. Cosa succede davvero durante queste aste? Come si può fermare il male che dilaga tra gli abitanti del villaggio? Matty non lo sa, ma prima che le frontiere vengano chiuse vuole portare al villaggio la sua amica Kira, la figlia del cieco. Ma il Male si è diffuso anche nella foresta e il giovane messaggero non è più un ospite gradito. Che fare? Provare e sperare. E Matty lo fa, fino alla fine.In The giver avevamo conosciuto un mondo apparentemente perfetto, rivelatosi in realtà uno specchio per allodole: non c’erano colori né sentimenti, solo un grigio rigore. In Gathering Blue le persone erano crudeli e uccidevano coloro che erano diversi, deboli. Ne Il Messaggero sembra invece di aver finalmente raggiunto una dimensione “normale” e idilliaca, anche se non perfetta. Eppure il male e la crudeltà giungono anche qui. Qual è allora in realtà il vero problema? Cos’è che impedisce all’uomo di vivere una vita felice? Io direi l’uomo stesso. Ma non è facile dirne il perché. Si potrebbero incolpare le pulsioni e i sentimenti negativi: nel mondo di The Giver però erano stati banditi, eppure la società non era di certo perfetta. Di certo non si può dare la colpa alle persone più deboli: hanno gli stessi diritti di tutti gli altri. butterfly_by_shahar12-d47zxrnCos’è allora che rende l’uomo così incline all’autodistruzione? La Lowry non ce lo dice, ma ci mostra come, comunque vadano le cose, esista sempre e comunque una speranza, che risiede proprio nell’uomo stesso. L’uomo è l’artefice del suo destino.Il Messaggero è un libro che, pur utilizzando un linguaggio molto semplice, tocca temi importanti e spesso controversi, fornendoci importanti spunti di ragionamento. Matty poi è un protagonista fenomenale: si prova subito affetto per lui e si vivono con lui anche le più piccole emozioni. Forse, tra i protagonisti dei tre libri, è quello a cui ho voluto più bene. Altri personaggi sono molto importanti ai fini della narrazione (Kira, il Capo, il Veggente), e anche quelli solo accennati lasciano comunque una forte impronta nel lettore: il maestro di scuola, la moglie del Raccoglitore, il banditore al mercato del baratto… tutti hanno una qualche caratteristica o hanno compiuto un qualche atto che li rende inconfondibili e indimenticabili.Il finale è meraviglioso. Niente cliffhanger o espedienti simili. Un finale vero e proprio, che si imprime a fuoco nella memoria.Un libro che vi consiglio vivamente di leggere, ma solo dopo i due volumi precedenti!