Tankborn (Tankborn Trilogy)

Tankborn - Karen Sandler Kayla è una NGM, una non umana geneticamente modificata: concepita artificialmente in una capsula, presenta parte di DNA di origine animale. Tale DNA è in grado di dare ai soggetti che lo posseggono particolari caratteristiche: nel caso di Kayla, un'enorme forza nelle braccia. A questo punto probabilmente starete pensando che quindi Kayla sia una specie di super eroina. Niente di più sbagliato. Gli NGM del pianeta Loka sono infatti trattati in tutto e per tutto come schiavi. Privi della libertà, a quindici anni vengono sottoposti all'Investitura e viene fornito loro un compito che dovranno svolgere per il resto della loro (breve) vita. Mancano pochissimi giorni all'Investitura di Kaya e la ragazza è in subbuglio: non vuole andare a vivere lontano dalla sua madre di allevamento e dal suo fratello acquisito, Jal, ma d'altra parte quello è il destino di ogni NGM, ciò che l'Infinito ha previsto per loro. Un giorno, mentre è al fiume con il fratello, viene avvicinata da un gruppo di aristocratici. Uno di loro, Livot, comincia a tirare sassi all'indirizzo di Jal, schernendolo: Kayla interviene facendo uso della sua grande forza per portare via di peso il fratello. Ma non è questo a salvarli. Un ragazzo, un Puro, si mette in mezzo, allontanando gli altri. Ma è proibito rivolgere la parola ai Puri, e del tutto vietato toccarli, se non si vuole che la propria pelle si avvizzisca. Kayla scambia due parole di circostanza con il ragazzo, Devak, per poi fuggire a casa. Qualcosa di lui le è però entrato nel cuore e la ragazza non riesce a non pensarci. Ma arriva il giorno dell'Investitura e Kayla riceve la sua assegnazione: non sa che, in realtà, a partire da quel giorno la sua vita, e quella di molte altre persone, cambieranno per sempre.Se state leggendo o avete intenzione di leggere Kayla 6982 vi dico subito una cosa: non fatevi scoraggiare dal primo centinaio di pagine. L'autrice infatti ci catapulta di punto in bianco nel mondo di Loka senza spiegarci nulla, riempiendoci la testa di strani nomi di animali, tecnologie e classi sociali. Una sensazione di confusione permea la parte iniziale del libro e io stessa più volte mi sono fermata, chiedendomi di che cavolo si stesse parlando o cercando di raccapezzarmi tra i vari ceti e la loro organizzazione piramidale. Piano piano però le cose ci vengono spiegate e la storia diviene più comprensibile, e da lì in poi per me è stato amore. In Kayla 6982 il mondo fantascientifico non è una mera cornice utilizzata dall'autrice per fare da sfondo a una qualche love story di dubbia insorgenza bensì è il vero protagonista. La società (che ricorda molto la tipica società distopica) che governa Svarga è crudele e corrotta. Gli NGM vengono chiamati bestie, gli Impuri vengono costretti a continuare a pagare un debito che in realtà hanno estinto da anni, i Demis sono carichi di rabbia per il loro stato intermedio e maltrattano chiunque gli capiti sotto tiro mentre i Puri, al vertice della società, ignorano bellamente gli altri e non perdono occasione per schernire e denigrare NGM e Impuri, facendo sfoggio continuo della loro ricchezza e guardando tutti dall'alto in basso. Ciò che soprattutto mi ha colpito della società di cui fa parte Kayla è la sua verosimiglianza, il suo apparire come un futuro assolutamente possibile della nostra: del resto gli abitanti di Loka sono terrestri fuggiti dal pianeta prossimo al collasso per cui hanno decisamente molto in comune con noi. Più volte mi sono sentita in colpa e dispiaciuta per come Kayla veniva trattata, per non parlare di quello che si scopre nella parte finale del romanzo, che mi ha davvero fatto arrabbiare e odiare alcuni dei personaggi coinvolti.Ho inoltre molto apprezzato l'idea dell'autrice di creare una flora e una fauna tipiche del pianeta, solo in parte simili a quelle della Terra. Lo stesso dicasi per le invenzioni tecnologiche, molto originali: in particolar modo mi è piaciuta moltissimo l'idea della presenza di un tatuaggio sulla guancia degli NGM tramite cui controllarli, immettere o rimuovere dati con l'uso dei data pod. Una trovata intrigante e ben riuscita, davvero.Un'altra cosa che mi ha colpito molto di questo romanzo è il continuo riferimento a temi di discussione spinosi e attuali: quali sono le frontiere dell'ingegneria genetica? Cosa rende qualcuno non umano? Basta il suo DNA differente, o in realtà l'umanità è un concetto molto più profondo, non relegabile a una manciata di nucleotidi? E la religione è solo un'invenzione dell'uomo per sedare gli animi? Davvero non c'è nulla in cui credere? Questi sono alcuni degli spunti di riflessione che questo romanzo porta alla luce, temi su sui anche ora, mentre scrivo queste righe, sto riflettendo. Mi piace quando i libri danno da pensare, da riflettere sul contemporaneo senza essere pesanti o noiosi. E questo è proprio il caso di Kayla 6982.In definitiva, un libro sicuramente consigliato agli amanti del genere. Non indicato per coloro alla ricerca unicamente di una storia d'amore. Non vedo l'ora di poter leggere il prossimo volume, Awakening.